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Prendendo in esame le dinamiche del sacro quale sentimento pervasivo della religiosità popolare e la persistenza e trasformazione del tempo di rituali e miti, l’autrice analizza le continue mutazioni culturali e stratificazioni storiche per porre l’attenzione su come credenze e cerimonie attingano a configurazioni arcaiche testimoni della durevolezza delle immagini che emergono dalla memoria. Una memoria che appartiene a un “corpo sacro”, allo stesso tempo biologico e culturale, che è perno della vita sociale e che affiora negli automatismi delle attività quotidiane e rituali. Al centro della riflessione dell’autrice è il flusso dinamico e complesso dei processi vitali, ma anche la dimensione neurologica delle configurazioni immaginarie che fanno del corpo un perno vitale: se la mente è l’ordito delle attività e della comunicazione intracorporea, la cultura è la trama creata dalle relazioni con l’ambiente in un sistema capace di autoregolarsi nell’affrontare le sfide del mondo.

By examining the dynamics of the sacred as a pervasive feeling of popular religiosity and the persistence and transformation of rituals and myths over time, the author analyzes the continuous cultural mutations and historical stratifications to focus on how beliefs and ceremonies draw on archaic configurations. Witnesses of the durability of the images that emerge from memory. A memory that belongs to a "sacred body", at the same time biological and cultural, which is the keystone of social life and which emerges in the automatisms of daily and ritual activities. At the center of the author's reflection is the dynamic and complex flow of vital processes, but also the neurological dimension of imaginary configurations that make the body a vital keystone: if the mind is the warp of activities and intracorporeal communication, culture is the weave created by relations with the environment in a system capable of self-regulating in facing the challenges of the world.