Certezza è la condizione di stabile adesione ad una affermazione. Può essere oggettiva (constatazione di dati oggettivi), soggettiva (intima persuasione, tuttavia talvolta erronea); scientifica (corpo dottrinale, coerente al suo interno, che consenta di spiegare, prevedere, modificare la realtà in esame e che può essere comunicato agli altri) ecc.
Ogni certezza si forma in un contesto relazionale; anzi le prime certezze sono proprio di carattere affettivo, realizzandosi nella relazione primitiva con la madre e con l’ambiente. Inoltre ogni certezza si accompagna a una componente emotiva (di fatto il possedere una certezza è esso stesso un vissuto, perciò una esperienza emotiva). Più che per freddo ragionamento, diventa certezza interiore la verità che suscita sentimenti reali o transferali di amore, che cioè è amata.
Perciò è fondamentale il ruolo della sfera affettiva, accanto a quella cognitiva, nella genesi e nella evoluzione delle certezze : ogni operatore sociale dovrebbe tenerne conto.
Les auteurs partent de la constatation de l'explosion actuelle de la violence (guerre, terrorisme, opérations financières au détriment des plus faibles, mais aussi faim dans le monde, modes imposées par les médias, pollution etc.): en résumé, absence de respect des individus et de la nature.
Ils relèvent que la religion elle-même peut mener à la violence, du fait de ses liens étroits avec le sacré. Est sacré tout ce qui appartient à la divinité, et qui est par conséquent séparé, mystérieux, donc objet d'amour et de haine, puisqu'il suscite un désir destiné à demeurer frustré. La frustration engendre l'agressivité, laquelle devient violence quand elle s'exerce de façon destructrice.
Questo studio presenta la psicoterapia come strumento di crescita interiore dell’individuo e dei gruppi, che porta - pur conservando lo psicoterapeuta la debita “neutralità” professionale, intesa come equidistanza dall’Es, dall’Ego e dal Super-Ego della persona in trattamento - a una migliore percezione e realizzazione dei valori umani universali (il buono, il giusto, il vero, il bello). Occorre infatti un sufficiente grado di maturità psichica e affettiva per cogliere il senso e impegnarsi ad attuare detti valori.
Viene discusso il significato del termine "valore" dal punto di vista filosofico, socio-culturale e psicologico. Si accenna alla posizione di S. Freud rispetto ai valori etici ed alla loro collocazione metapsicologica : se si son superate le fasi del principio di piacere e del principio di realtà, si giunge al principio di attualità, proprio del livello valoriale (detto principio è stato sviluppato da E.H. Erikson sulla base di un accenno di Freud ed è inteso come capacità di “partecipazione, libera - o da rendere tale - da ogni acting-out offensivo o difensivo”). Si discutono infine problemi come psicoterapia e valori religiosi, psicoterapia e senso della vita ecc.
La bibliografia è vasta e l’Indice analitico ampio.
Fanaticism can concern any human reality whatsoever (sport, politics, profession, etc.). In its most manifest forms, it is the expression of a personality disorder that is most evident in religious fanaticism. Besides there are as many typologies as there are personality traits.
The author describes the general lines of personality development common to all cultures. In the light of depth psychology (psychoanalysis), he points out how the formation of a personality disorder is due to a profound disharmony within the individual's relationship with the environment, especially during the first years of life. The input from psychoanalysis explains the psychic dynamisms (splitting, denial, projection, projective identification, reaction formation, rationalization, etc.) that are at the base of a fanatic attitude, particularly religious. By favoring global internal and human growth, our own as well as that of others, and also through a more equable distribution of material and cultural wealth, and a more effective participation in the exercise of power on a worldwide scale, it would be possible to bring about the changes necessary for preventing the formation of fanatic personalities.
Psychology has been present in Italy since the beginning of the 1900’s, with a growing expansion during the post-World War II period following the creation of several university faculties, degree courses, and schools of specialization. At the same time there has been an increased interest not only in the various forms of psychotherapy (psychoanalytical, behavioral, relational-systemic, anthropo-existential, etc.), but also in research into and the study of the psychological aspects relative to many areas of individual and social life: family, school, work, sport, and so on. Among these, religion surely could not be excluded, on account of the importance that many scientists attach to the religious dimension of personality and in view of the visible presence of religion in Italy, above all the Catholic religion. Encouragement has also been derived from the fact that the 2 nd Vatican Council (1961-65) laid special emphasis on the value of science (Constitution on the Church and the World: Gaudium et Spes, Nos. 36, 57) and particularly of psychology (Decree Optatam totìus, Nos. 11, 22, 63; etc.). Moreover, during the last decades there has been an increase in intercultural and inter-religious problems mainly due to the considerable influx of Islamic immigrants, and this has led to a corresponding increase in the study of the psychological aspects of these problems.
È una trattazione sistematica del funzionamento psichico dell’essere umano, nella costante interazione, cosciente e inconscia, tra attività istintivo-affettive, attività razionali e norme acritiche e critiche di comportamento.
Clinico (dal greco klíne = letto) indicava originariamente il soggetto allettato, perciò singolo : la "clinica" (medica, chirurgica, neurologica, ecc.) è infatti l’applicazione del sapere di una data disciplina al soggetto singolo, con le sue peculiarità uniche e irripetibili.
Analogamente la psicologia clinica è l’applicazione del sapere psicologico al singolo, individuo o gruppo : familiare, scolastico, eccelesiastico ecc.
È dunque un’opera che consente di comprendere le basi del comportamento umano, normale e patologico. E’ corredata da un’abbondante bibliografia e da un vasto Indice analitico.
Vengono discussi i problemi psicodinamici legati alla maturazione psicoaffettiva e alle scelte umane, compresa la scelta celibataria.
Evidenziato il contributo che, in ambito cattolico, il Concilio Vaticano II ha portato alla valorizzazione della psicologa e delle altre scienze umane, vengono affrontati i problemi psicodinamici e clinici delle scelte vocazionali, in particolare di quelle orientate alla consacrazione religiosa.
Viene discusso il problema delle "pseudovocazioni", cioè di quelle rese non autentiche - anche se in buona fede - da un pesante influsso di "meccanismi di difesa".
Si conclude che una scelta religiosa celibataria autentica è legata a una personalità matura, dotata cioè di un Io (Ego) strutturato in modo robusto e armonioso.
Il volume è corredato da bibliografia e Indice analitico ampi.
Viene descritta una esperienza di sostegno psicologico per studenti universitari, condotta in gruppo e orientata psicoanaliticamente. Dopo una breve rassegna della letteratura mondiale sull’argomento, gli autori descrivono la tecnica impiegata (esame della realtà, con analisi delle dinamiche inconsce, individuali e gruppali, ogni volta che le condizioni del soggetto o del gruppo lo consentano). Vengono esposti i risultati conseguiti, positivi per quasi tutti i partecipanti : maggiore accettazione di sé, migliore adattamento all’ambiente, ripresa o miglioramento dell’attività accademica. Vengono riferiti i dati ottenuti con l’impiego di test di largo impiego (MMPI-forma ridotta, ACL di Gough e Heilbrun, Scala del DSM-IV per la valutazione globale del funzionamento), prima e dopo un triennio di trattamento, e la loro analisi statistica. Viene auspicato che vengano introdotti strumenti testologici più fini, atti a identificare e quantificare gli effetti delle psicoterapie.
Le livre de Job confronte à une problématique qui pose la question de la honte par son absence même. Job traverse une situation extrême, ou une situation limite, et le texte peut être lu comme le compte rendu du travail psychique auquel le personnage est contraint pour survivre en particulier sous l’angle du lien à l’objet interne et de la fonction de l’idéal. À aucun moment, Job n’est touché par la honte ou par la culpabilité, malgré toutes les tentatives exercées par ses amis. Sa femme va jusqu'à lui conseiller de se suicider en maudissant Dieu. La honte est absente de l’univers psychique de Job et s’il la mentionne en passant, c’est pour dire combien il ne se sent ni honteux ni coupable car il n’a rien fait de répréhensible. Évoquer la classique dénégation n’a ici aucun sens car Job est « réellement » innocent dans la mesure où il est l’objet d’un pari entre Dieu et le satan qui se fait fort de démontrer son hypocrisie. L’enjeu est ailleurs.